A Genova la tavola rotonda della Fai-Conftrasporto Liguria

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“Dalla Gronda al Terzo Valico, la politica dei ‘no’ ha danneggiato l’economia ligure e quella italiana: è tempo di sbloccare le opere fondamentali per dare impulso alle enormi potenzialità di questo territorio, con la centralità dei suoi porti e il suo sistema logistico all’avanguardia”.

Così Paolo Uggè, presidente nazionale della Federazione degli autotrasportatori Italiani (Fai) aderente a Conftrasporto, in occasione della tavola rotonda organizzata oggi a Genova da Fai Liguria, dal titolo “Costruire visione e prospettive dell’autotrasporto ligure”.

Tra i partecipanti, il presidente della Regione Giovanni Toti, e della Camera di Commercio di Genova Luigi Attanasio, i presidenti dell’Adsp del Mar Ligure Occidentale e Orientale, rispettivamente Paolo Emilio Signorini e Mario Sommariva, e il presidente di Confcommercio Genova Alessandro Cavo.

Tra i relatori del sistema Conftrasporto – oltre al presidente Fai Paolo Uggè e al segretario generale della Fai Carlotta Caponi – il presidente di Federlogistica Luigi Merlo e di Assagenti Paolo Pessina, e il presidente di Fai Liguria Davide Falteri.

Per Uggè, “Il perché del ‘no’ alla Gronda di Ponente e di Levante, approvate dal Cipe nel 2001, rimane incomprensibile (tanto più che a Genova si era di fronte a una situazione di emergenza). Rincuora il fatto che Salvini abbia annunciato di voler sbloccare le infrastrutture attualmente nel limbo. Tra queste, la Gronda e il Terzo Valico sono irrinunciabili”.

Uggè è intervenuto anche sulla questione del salario minimo: “Siamo convinti che siano le parti sociali a dover definire i valori minimi, sulla base di un accordo, e che un ruolo in questa definizione dovrebbe averlo il CNEL. Ma occorre anche riconoscere un salario più ricco ai lavoratori: nell’autotrasporto, ad esempio, si dovrebbero adeguare i valori della trasferta, fermi da più di 30 anni. Aggiornarli significherebbe abbassare i costi per le imprese e alzare il salario netto dei lavoratori”.

“Oggi si rafforza il legame tra la Federazione nazionale e le sedi territoriali – aggiunge il segretario nazionale Fai Carlotta Caponi – Fai Liguria sarà certamente in grado di garantire la rappresentanza delle imprese liguri, in un’ottica di filiera allargata alle altre associazioni del mondo Conftrasporto”.

La nascita di FAI Liguria si collega alle enormi prospettive di sviluppo dei Porti liguri, le più grandi porte di ingresso del Mediterraneo, in forza delle imponenti opere sia infrastrutturali che digitali che sono in corso di realizzazione e che porteranno con sé gli auspicati da decenni aumenti di traffici marittimi e terrestri.

Già oggi l’arco portuale tirrenico movimenta il 60% dei TEU.

Dal Porto di Genova e di La spezia l’80% dei container servono le aree lombarde, emiliane e venete e di questo circa il 90% il trasporto viene effettuato attraverso il servizio reso dai camion.

Va segnalato, inoltre, che è aumentato in maniera significativa il tasso dei volumi di tonnellate trasportate: fatto 100 al 2005 nel 2019 siamo passati a 142.

Segnaliamo un buon incremento, a livello nazionale, dei trasporti ro-ro: segno evidente di una espansione del mercato diretto ai consumi famiglie ma anche della diversa composizione del panorama industriale italiano non più concretato in quattro grandi poli (siderurgici) ma molto più frammentato in distretti territoriali a cui il servizio reso attraverso i camion è certamente un indispensabile supporto logistico.