Fai, basta proclami, si faccia qualcosa per sicurezza strade

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“Basta proclami: si faccia qualcosa per la sicurezza stradale”. Il presidente Fai (Federazione degli Autotrasportatori Italiani che aderisce a Conftrasporto) Paolo Uggè avanza questa richiesta dopo l’ennesimo incidente stradale, quello avvenuto ieri lungo la A8, e aggiunge: “Basterebbe far rispettare le regole che già esistono. Tutte, tempi di pagamento compresi”. “In questi giorni si sono verificati diversi incidenti che hanno visto coinvolti mezzi pesanti – ricorda Uggè – In quello di ieri, a causare lo sbandamento del camion che ha invaso la corsia opposta, sarebbe stato lo scoppio di uno pneumatico. C’è da chiedersi in quale stato fosse quella gomma; se il conducente avesse effettuato le ore di riposo previste, quali disposizioni (a volte pressanti) avesse ricevuto per la consegna delle merci – evidenzia Uggè – E ancora: la revisione di quel mezzo era stata effettuata, considerate le carenze, più volte segnalate, nelle revisioni ai mezzi pesanti, dovute (anche) all’inefficienza dei centri preposti?. “Reputo indispensabile che nel nuovo codice della strada si riprendano i controlli con i Cmr (Centri Mobili di Revisione, attualmente inutilizzati) in ogni Regione: sono strumenti preziosissimi sul piano della sicurezza stradale”, sottolinea Uggè. “Questo e altri gravi episodi rilanciano l’esigenza, più volte segnalata dalla Fai-Conftrasporto, del coinvolgimento delle autorità nel far rispettare leggi che in realtà sono molto chiare – prosegue Uggè – Il Dlgs 286 e il codice della strada prevedono ad esempio che in caso di incidenti con decessi o feriti gravi si valutino le responsabilità di tutti i componenti la filiera (si chiama responsabilità condivisa): sarebbe utile che il ministero ne verificasse l’applicazione”. Per Uggè il nodo sono proprio i controlli. Sui tempi di pagamento, di sosta, di attesa al carico-scarico della merce. Tutti elementi che secondo Fai-Conftrasporto si riflettono sull’attività di guida e sulle condizioni dei conducenti. “All’estero, ad esempio nel settore delle merci pericolose, la committenza è molto attenta al rispetto di queste disposizioni”.