Ruote d’Italia: “Sistema austriaco dei divieti? Grave danno per il sistema economico italiano”

82

Quella appena conclusa è stata la settimana della protesta degli agricoltori. Sgomberiamo il campo da disguidi: Fai Conftrasporto condivide il malcontento generato dalle folli norme imposte da Bruxelles, che rischiano di mettere in ginocchio un settore cruciale quale quello agricolo.

E’ evidente che un ruolo decisivo spetterà alla politica italiana: è da lì che dovranno partire le risposte chiare e inequivocabili che i “trattori” richiedono da tempo. Senza risposte la protesta rischia di dilagare e dare la possibilità a soggetti come i “forconi” di insinuarsi nella protesta.

Dal nostro punto di vista, quello che è mancato in questo frangente è stato un dialogo chiaro con le istituzioni, che passasse per la rappresentanza. E’ in fondo quello che anche il mondo dell’autotrasporto chiede da tempo ed ha ribadito nel corso dell’incontro con il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.

Lo scorso 7 febbraio Fai Conftrasporto, insieme alle principali sigle dei rappresentanti dell’autotrasporto merci, ha incontrato il Ministro. Tra i temi trattati gli investimenti per il rinnovo del parco veicolare, la Direttiva Eurovignette che a breve sarà recepita dal Governo Italiano, la crisi del Mar Rosso.  Un focus è stato aperto sulla questione dei divieti unilaterali al Brennero ed il  Ministro ha confermato la ferma determinazione a procedere con il ricorso alla Commissione ed alla Corte di Giustizia per la questione Brennero. Vale la pena ricordare che Secondo recenti stime degli autotrasportatori, sarebbero circa 2,9 milioni i veicoli pesanti complessivamente interessati dai divieti lungo il Brennero, di cui circa 980 mila italiani.

Tenuto conto della rilevanza strategica dell’asse del Brennero, l’ufficio studi Conftrasporto ha stimato che una singola ora di rallentamento per tutti i veicoli in transito, dei tempi necessari per l’ attraversamento di questo valico comporterebbe, su base annua, per l’intero sistema economico un danno nell’ordine di circa 370 milioni di euro.Il danno generato dal sistema austriaco dei divieti, secondo una recente stima promossa da Uniontrasporti, ammonterebbe per il sistema economico italiano a oltre 250 milioni di euro l’anno.

Abbiamo inoltre illustrato al Ministro le tante questione ancora aperte: la necessità di procedere velocemente alla redazione dei decreti necessari allo sblocco delle risorse relative agli acquisti di gasolio del mese di luglio 2022 (ricordiamo che le domande sono state redatte della nostre imprese ben prima della fine del 2023); la necessità di mettere sul piatto ulteriori risorse per il rinnovo del parco veicolare italiano (il più vecchio d’Europa); le inefficienze ormai croniche delle Motorizzazioni; il calendario divieti che consta di un numero eccessivo (tra i più alti d’Europa) di giornate di stop al traffico dei mezzi pesanti, incidendo pesantemente sulla produttività delle nostre imprese.

Salvini si è reso disponibile ad acconsentire alla nostra proposta di calendarizzare incontri mensili con le associazioni dell’autotrasporto.

È estremamente rilevante il fatto che il Ministro abbia recepito l’importanza delle nostre istanze, anche allo scopo di evitare che si determino incomprensioni come quelle che hanno portato alla protesta dei trattori. Esprimiamo dunque grande soddisfazione per quanto dichiarato dal Ministro, che ha annunciato che già a metà del prossimo mese ci incontreremo di nuovo per fare il punto della situazione: un confronto che diventerà costante e continuo, che è quello che chiedevamo. 

Chiaramente, entrando nel merito delle questioni ci aspettiamo un impegno politico importante da parte del Ministro: lato Fai Conftrasporto ci riserveremo di valutare le  iniziative conseguenti, con la determinazione e la “schiena dritta” di sempre.

Menzione a parte merita la questione ex Ilva: venerdì Fai Conftrasporto ha organizzato un incontro da remoto, al quale hanno preso parte i rappresentanti delle associazioni e tanti imprenditori. Ne è scaturito un confronto molto acceso, a tratti drammatico: imprenditori che da mesi non ricevono i corrispettivi per i trasporti effettuati e non riescono ad avere un interlocutore politico cui far riferimento. Riteniamo che in questa vicenda la politica sia stata colpevolmente assente e troppo sorda al grido di allarme lanciato dagli imprenditori dell’autotrasporto. Dal canto suo, la Fai si impegnerà a supportare le imprese che hanno lavorato e devono essere pagate, non escludendo anche il ricorso al fermo dei servizi …”la Fai c’è!”.

La rappresentanza svolgerà il suo ruolo. La Politica faccia altrettanto.

Un caro saluto

Carlotta Caponi